SALA ROSA ANTICO
pubblicazioni di DOCUMENTI/ RACCOLTE/ APPROFONDIMENTI/ TESTIMONIANZE
dell'Associazione Culturale Quintiliano

giovedì 13 gennaio 2011

Marco Travaglio sull'informazione alla Palazzina Einaudi (2008)


L'informazione in Italia: un cane da passeggio

Pubblichiamo l'intervento di Marco Travaglio in un incontro all'Università degli Studi di Torino, avvenuto il 12 febbraio 2oo8. Nella foto, Leonard Mazzone (già mio studente al Ginnasio), dell’Associazione di volontariato UNILIBERA, che ha organizzato il seminario di informazione e sensibilizzazione "Responsabilità politica: ideale regolativo o utopia concreta?". A questo primo incontro, avvenuto nell'aula 4 della Palazzina Einaudi, che era intitolato "I mass media italiani: cani da guardia o da passeggio del potere?", erano presenti anche altri tre ex studenti, Giorgio Pagliari (mio condirettore in AdP*), Luca Ferrotta e Giacomo Valentino. Il seguente testo della mia sintesi dell'intervento di Travaglio non è stato rivisto dal relatore.
Dario Coppola
link utile

Premessa: In Italia pagare il pizzo non è considerato reato, anche se si può venire espulsi dalla Confindustria... Non basta frequentare mafiosi per essere condannati per mafia, Mastella ha fatto da testimone di nozze a un mafioso..., bisogna ricevere o fare favori (vedi Cuffaro), o comunque per concorso esterno. Il penale può colpire una piccola quota di comportamenti simili, spetta dunque all'elettorato respingerli.
Il ruolo della stampa è raccontare ciò che può influenzare la società. L'informazione in Italia è organizzata in modo tale da rendere persino superflue le censure. Viene prodotto e confezionato tutto in modo naturale, persino le autocensure, col pilota automatico: tutti i giornalisti sanno già quanto sia lungo il proprio guinzaglio, non c'è bisogno della classica telefonata; questo sistema è, inoltre, più avanzato in TV che sulla carta stampata.
Vi sono particolari tipi di editori, quali gli editori impuri, quelli - cioè - che fanno anche gli editori, a differenza dell'editore puro. Murdoch, ad esempio, è un editore puro, anche se le sue TV non sono l'emblema del buon gusto egli è, tuttavia, un editore puro.
Anche in Italia, paradossalmente, Murdoch è il migliore editore perché è editore puro. Egli non è né socio di Bush, né di Blair o di chi per lui... è socio di chi vuole.
La stampa italiana è, invece, nelle mani di editori in conflitto con l'editoria:
si veda il cambio della linea editoriale del quotidiano LA STAMPA che prima era vicino a Berlusconi e ora non più;
il CORRIERE DELLA SERA, ad esempio, è di quindici azionisti RCS con una piccola percentuale che comprende Unicredit, Capitalia, Banca Intesa, Fiat, Mediobanca, insomma Lucchini, Montezemolo, Ligresti, Della Valle, Tronchetti Provera... questo giornale, il quotidiano più antico d'Italia, deve tener conto di tutti i suoi padroni.
IL MESSAGGERO è di Caltagirone, il suocero di Casini, come anche IL MATTINO di Napoli e IL GAZZETTINO di Venezia. Stranamente Casini su questi giornali è sempre in prima pagina anche quando non fa niente... Caltagirone è un grosso costruttore, sui suoi giornali difficilmente si trovano attacchi al sindaco di Roma, ad esempio, anzi si esaltano i piani di costruzione perché lo interessano particolarmente. Gli editori impuri hanno dei conflitti di interesse.
Berlusconi ha cento giornali, così non può che costituire il principale condizionamento della carta stampata!
In Italia sono pochissimi gli editori puri. Quali sono le conseguenze di questo dato di fatto? E' difficile trovare, ad esempio, inchieste ficcanti su acque minerali o quant'altro... perché proprio queste società sono fra gli inserzionisti più importanti dei giornali di questi editori.
Per bilanciare i condizionamenti evitabili e non evitabili ciascuno può fare un suo giornale, e ce ne sono persino troppi... c'è sempre un altro posto in cui andare, parlando di carta stampata.
I lettori, tuttavia, non raggiungono il numero dei telespettatori, e infatti questa situazione è diversa in TV dove mancano le frequenze, e anche se il satellite è illimitato è però a pagamento. La TV è dunque il problema principale. E i blog? Il più frequentato (quello di Grillo) ha duecentomila visitatori... La TV ha decine di milioni di spettatori!
Non c'è il coraggio di fare una legge che limiti la pubblicità in TV, perché Berlusconi non vuole.
La TV vanta il record dell'editoria impura.
La7 è della Telecom, che è concessionaria dello Stato; TG La7 non supera il 2% e la gente preferisce vedere il TG di Murdoch. I mille canali di Gasparri del digitale terrestre sono fantasia.
L'authority per la privacy e quella per le telecomunicazioni intervengono quando un partito è danneggiato e si lamenta. Perché? Perché sono nominate dai partiti stessi e lavorano per essi (imputati di Forza Italia si occupano di privacy...). Per cosa interviene l'authority invece? Per De Magistris che viene allontanato, per Sircana che viene fotografato, per queste cose insomma, ma quando viene violata davvero la privacy non interviene.
Oggi bisogna esser bravi a nascondersi (una volta era il contrario) perché l'abilità dei TG sta nel non parlare di cose importanti o di parlarne troppo... Sono cinque anni che Bruno Vespa parla del delitto di Cogne, del bipolarismo o della strage di Erba. E, peraltro, già si sa chi sono i colpevoli! Falsi casi! Come li definisce Sabina Guzzanti sono "armi di distruzione di massa".
Mentana e Floris sono abili a mandare in onda falsi problemi anche se lo fanno con maggior raffinatezza, e sono più sottili nell'ingannare. Nei loro dibattiti ciascuno dice la sua e tutti possono dire qualsiasi cosa, anche esprimere posizioni contraddittorie; ma non sono oggetto di dibattito i fatti: la realtà viene sapientemente occultata con la messinscena di un processo, durante il quale il dibattito risulta una tecnica per ingannare.
Parlare male di chi racconta le cose è un'altra brutta tecnica molto diffusa in TV, come il dire "Lei è un comunista!", cosa che confonde il piano della realtà puntando sulla persona per denigrarla.
Un'ulteriore tecnica televisiva e mediatica, in genere, sta nel rubare il significato alle parole: chiamare 'missioni di pace' le guerre, ad esempio, o Berlusconi 'assolto' invece che 'prescritto', oppure, anziché Craxi 'latitante', chiamarlo 'esule' come se si parlasse di Pertini o Amendola...
Visco e Padoa Schioppa, ministri dell'economia del governo Prodi, venivano dipinti come sadici da chi controllave e controlla l'informazione. In realtà, è questione di nessi causali logici: prima va combattuta l'evasione, poi si tolgono le tasse... in barba a Berlusconi o Veltroni.
Idem per i rifiuti in Campania: non cambia la situazione soltanto eliminando Bassolino. L'idea, secondo la quale Pecoraro Scanio sia alla base di tutto questo... significa rimuovere l'altra idea per la quale, dietro tutto ciò, ci siano la mafia o la camorra.
La nostra informazione è perciò un cane da passeggio e non un cane da guardia!

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